Le vie cave etrusche: camminare tra storia e natura

Lo sai che nella bassa Maremma Toscana esiste un triangolo immaginario che unisce la storia e i destini di tre piccoli paesi, che hanno profondamente segnato la storia dell’Italia da tempo immemore?

Sto parlando di Pitigliano, Sorano e Sovana conosciute anche come ‘città del tufo‘ considerata la loro posizione su terreni tufacei. Tra questi tre piccoli borghi si snodano appunto le vie cave, chiamate anche ‘tagliate’, che sono ormai diventate un must della nostra programmazione di viaggi trekking organizzati.

Si tratta di percorsi scavati a mano dal popolo etrusco nelle colline di tufo che caratterizzano questa zona e che la rendono particolarmente suggestiva e affascinante. La loro lunghezza è piuttosto variabile da poche centinaia di metri fino ad oltre un chilometro e sono profonde fino a 20 metri.

A cosa servivano le vie cave?

L’origine e lo scopo delle vie cave è ancora piuttosto incerta. Gli studiosi hanno ipotizzato diversi utilizzi, dallo scolo delle acque piovane, a semplici vie di comunicazioni, a passaggi strategici per sfuggire ai nemici passando attraverso funzioni di tipo rituale (ipotesi che troverebbe parzialmente conferma nel fatto che nei pressi delle vie cave si trovano numerose necropoli).

Ciò che è certo, è che attraversandole ti sembrerà di essere entrare in un mondo magico, fatto di un ambiente naturale incontaminato, ricco di una rigogliosa ed antica vegetazione. Felci e muschi ti accompagnano, passo dopo passo, alla scoperta di un sottobosco pullulante di vita, con ruscelli e piccole cascate che allietano il percorso… la meta ideale per le nostre proposte di turismo esperienziale!

Pensa che, grazie al loro fascino, nel 2014 hanno fatto anche da sfondo alle riprese del film ‘Il Racconto dei Racconti’ di Matteo Garrone.

Le vie cave di Sovana

Nell’antico borgo di Sovana si trovano due delle vie etrusche più importanti. La prima è conosciuta con il nome di Cavone, per il fatto di essere molto più grande delle altre, un’autostrada pedonale a tutti gli effetti che viene utilizzata ancora oggi dagli abitanti per raggiungere i campi coltivati.

Se, con lo sguardo, percorri la parete di roccia fino, ti accorgerai che negli strati più alti sono presenti delle nicchie di epoca etrusca mentre più in basso se ne trovano altre di epoche più recenti e scavate in maniera un po’ più approssimativa. Quelle più recenti sono anche conosciute come ‘scacciadiavoli‘ poiché le persone le scolpivano e coloravano per tenere lontani gli spiriti demoniaci durante il loro cammino.

L’altra importante via cava della zona, che è anche la più profonda, è la via cava di San Sebastiano. Questa sua caratteristica la rende particolarmente suggestiva da attraversare. Oltretutto in queste vie cave spesso si incanala il vento e quindi, percorrendola, avrai la sensazione di sentire il respiro della Terra.

Se ti trovi da queste parti non mancare poi di percorrere anche la via cava di Poggio Prisca: è probabilmente la più breve di tutto il comprensorio dei tufi, ma il suo impatto visivo è notevole, collegando peraltro la necropoli etrusca ai pianetti vicini.

Le vie cave di Sorano

Se Sovana può vantare due delle vie cave ‘da primato’, Sorano ospita quella che a parere nostro è la più suggestiva e affascinante, la via cava di San Rocco che inizia appunto nei pressi della chiesetta di San Rocco scendendo verso il fiume Lente in un percorso tanto tortuoso quanto ipnotico. Per molto tempo, e fino agli anni ’30 del secolo scorso, questa è stata l’unico collegamento tra Sorano e Sovana ed anche sin dall’antichità è stata un punto di passaggio importante. Quest’importanza è testimoniata da un’oratorio rupestre che puoi incontrare nella via cava e dai numerosi scacciadiavoli sulle pareti rocciose.

Le vie cave di Pitigliano

Anche il territorio di Pitigliano ospita una fitta rete di vie cave che sono facilmente raggiungibili dal centro del piccolo paese. Una delle vie cave più importanti della zona è la via cava San Giuseppe a cui ogni anno, da secoli, è dedicata una torciata. La notte del 19 marzo infatti i ragazzi vestiti con un saio la percorrevano formando un lungo serpente luminoso. Passo dopo passo raggiungevano il centro del paese dove incendiavano un pupazzo di paglia chiamato ‘invernacciu’. Oggi il percorso è un po’ più breve e sicuro, ma il fascino del rito che si ripete, rimane intatto con il passare dei secoli.

Un’altra via cava della zona che secondo noi meritano una visita è la via cava del Gradone, che fa parte di un museo archeologico all’aperto e necessita dell’acquisto di un biglietto per essere visitata. Ma non esitate, ne vale la pena!

La via cava dei Fratenuti poi è un luogo incantato, dove la rigogliosa vegetazione contrasta i cieli azzurri. Lungo questa via cava potrai vedere una piccola edicola che un tempo ospitava una Madonna. Oggi rimane solo lo sfondo azzurro dell’edicola e qualche oggetto ex-voto ma è comunque affascinante pensare che sia stata creata dopo che, attorno al ‘400, due viandanti dissero di aver avuto una visione della Madonna proprio in quel luogo.

Anche la via cava Madonna delle Grazie merita la tua visita se ti trovi da queste parti. Devo però dirti di fare attenzione, questo è tra i percorsi più difficili, non tanto per la lunghezza (sono circa 350 metri) quanto per la presenza di dislivelli e di ripide scale ricavate dal piano del tufo. La fatica di questi pochi metri è però ampiamente ripagata dalla natura che ti circonda, che a causa del poco spazio fra le alte pareti di roccia, ospita un microclima del tutto particolare ed unico.

Se sei quindi alla ricerca di un weekend dove rilassarti e al contempo conoscere un po’ di più sul passato del nostro paese, tra storia e natura, le vie cave etrusche sono il posto giusto per te! Non dimenticare di portare scarponcini con una buona suola e bastoncini da trekking (per via della loro particolare conformazione, il fondo delle vie cave può essere umido e scivoloso), per poter godere dell’esperienza a 360 gradi. Evita i giorni di pioggia o di tempo incerto perché potresti rischiare di trovare pozze d’acqua e molto fango. Se invece decidi di scoprirle in estate, non dimenticare di portare con te acqua a sufficienza perché non ci sono punti dove potersi fermare per ricaricare le borracce.

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