L’Hurling: lo sport irlandese per eccellenza, poco conosciuto nel mondo

Dublino (Irlanda)

L’Irlanda è sempre stata un mondo a sé e gli irlandesi di questo ne vanno molto fieri e avrai modo spesso di sentirli dichiarare apertamente questo concetto. Secoli di dominazione britannica nulla hanno potuto contro alcune tradizioni antichissime che la popolazione ha gelosamente custodito.

Una di queste è senza dubbio l’hurling, lo sport tipico irlandese che è una via di mezzo fra l’hockey su prato ed il baseball. Le sue origini sono antichissime (è uno sport presente già nei miti e nelle leggende gaeliche!) e la sua evoluzione è stata piuttosto turbolenta. Per molto tempo si è trattato di uno sport piuttosto violento, tanto da richiedere l’istituzione di veri e propri risarcimenti da parte del sistema giuridico in caso di lesioni personali, danni, o addirittura morte dei giocatori. Dopo l’occupazione normanna del XII secolo l’Hurling fu bandito, ma sopravvisse clandestinamente fino ai giorni nostri. E’ della metà dell’800 la creazione della Gaelic Athletic Association che aveva lo scopo di promuovere i giochi tradizionali irlandesi, tra cui anche questo, ed è in questo anno che viene ufficializzato il regolamento in vigore anche oggi.

A me è successo di trovarmi a Dublino in un weekend di metà ottobre. Era un fine settimana organizzato per staccare la spina e con l’idea di ammirare il primo foliage nei parchi cittadini. Insomma, si prospettavano due giorni all’insegna di passeggiate e relax. Come puoi immaginare però, appena arrivata in città e sistemati i bagagli, non potevo non sedermi al bancone di un pub a gustarmi un’ottima pinta di birra nera per inaugurare il momento “di distacco”! E, soprattutto, non potevo proprio immaginare che quel boccale avrebbe stravolto (in positivo) i miei piani e mi avrebbe portato a conoscere uno sport che è vera e propria cultura.

Un pomeriggio inaspettato

Mi ero appena seduta al bancone di un pub nei pressi di Ha’ Penny Bridge quando ho notato che tutti gli altri clienti stavano con il naso all’insù a guardare una vecchia tv appesa nell’angolo in alto del locale. Ed è stato quello il mio primo approccio a questo nuovo sport che inizialmente ho confuso con l’hockey sul prato. Così ho iniziato ad ascoltare le conversazioni concitate di chi mi stava attorno e ho capito che si trattava di un importante match di campionato, in cui la squadra della capitale si stava giocando un titolo importante.

Ad oggi non mi sono ancora chiare molte regole, ma più dell’aspetto tecnico mi ha colpito il coinvolgimento di tutta la città rispetto a questo sport. All’interno del pub la tensione era palpabile nell’attesa del termine di ogni azione dei giocatori e ad ogni punto si sentivano alzarsi brindisi da un lato e imprecazioni dall’altro. E’ stata un’esperienza decisamente divertente: se ti capita di trovarti in un pub durante una partita non perdere l’occasione di vivere un’ora intensa ed emozionante! Ma non solo…terminato il match, che aveva visto vincente la squadra di Dublino, io immaginavo già di ritornare al mio weekend come da programma. Ma la sera piuttosto tiepida mi ha invitato a fermarmi ancora un po’ in città, per una passeggiata serale tra musica e colori del quartiere di Temple Bar. Lì ho trovato un folto gruppo di tifosi, evidentemente ancora in preda ai fumi dell’alcool e all’euforia della vittoria, che hanno tenuto banco intonando (o almeno provando ad intonare!) canti tipici e improvvisando danze irlandesi.

E’ stata una giornata indimenticabile, sotto molti punti di vista. Una volta rientrata nel B&B che avevo scelto appositamente a pochi passi dal centro ma vicino a Phoenix Park (ricordiamo che, nei miei piani, ero lì per ammirare il primo foliage!)  ho chiuso la porta della camera alle mie spalle e la sensazione è stata quella di aver passato un pomeriggio in un frullatore ed esserne uscita diversa, un po’ stravolta ma anche un po’ più in sintonia con quel Paese che amo moltissimo.

Il giorno dopo, quando sono finalmente riuscita a concedermi qualche passo al parco, ho passato molto tempo a riflettere su quanto lo sport sia elemento collettore e incredibilmente rappresentativo di una società, come per esempio in Italia può essere il calcio.

Dopo quest’avventura tra tifosi e pinte di birra pronte al brindisi, ho scoperto molto altro sugli sport tipici irlandesi che sono un’altra chiave per aprire le porte dell’Irlanda e conoscerla in un’ottica diversa da quella “classica”.

Se sei un appassionato di sport e desideri conoscere qualcosa di diverso e insolito, oppure se ti ho incuriosito con questo racconto e vuoi saperne di più, fammelo sapere e sarò felice di darti tutte le informazioni di cui hai bisogno.

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