(Repubblica Dominicana)
Tra le spiagge più belle della Repubblica Dominicana spicca Bayahibe, non distante da Santo Domingo città. Questo luogo è tra i più fotografati durante una vacanza ai Caraibi. Per non parlare della vicinissima Isola di Saona! Il motivo? Un mare “stellare” che ammalia e diverte. In questo articolo ti sveleremo i suoi segreti e le attività che puoi fare se ti trovi in vacanza a Bayahibe e dintorni.
C’è un posto vicino a Santo Domingo, in Repubblica Dominicana, che è tra i più amati dai viaggiatori: è Bayahibe. Forse ne hai già sentito parlare: è una delle spiagge più belle di questa nazione caraibica e, pur se molto frequentata, continua a conservare intatto il suo DNA.
Infatti, anche se oggi resort e hotel non mancano, resta quel piccolo villaggio di pescatori fondato molti anni fa.
Le casette dai colori tenui, il faro bianco e blu (oggi non più funzionante, infatti è stato riconvertito in un bar), la gente che si sveglia quando il sole non è ancora sorto per uscire in mare…
Basta spostarsi di pochi metri rispetto al bagnasciuga dei villaggi turistici, per poter vivere la genuinità di Bayahibe, magari di buon mattino, per incamminarsi in direzione delle case degli abitanti e scambiare quattro chiacchiere con loro. Intenti a controllare le reti e l’equipaggiamento delle barche, sono il cuore pulsante di questo luogo in perfetto equilibrio tra accoglienza del viaggiatore e quotidianità verace.
Cosa fare a Bayahibe
Le principali attività che si possono sperimentare qui sono ovviamente legate per lo più al mare, tuttavia non mancano occasioni di scoperta delle aree più interne.
E’ davvero molto economico noleggiare canoe oppure prenotare giri in catamarano, per godersi i fondali che sono perfettamente visibili grazie alle acque limpide e cristalline, dalle sfumature delicate tra il verde acqua e il turchese più intenso. E sono ricchissime di vita: lo snorkeling è un’emozione travolgente persino per chi non l’ha mai provato prima.
Ci sono inoltre anche agenzie specializzate in escursioni nei dintorni, per conoscere l’entroterra: ad esempio, è possibile fare tour nelle piantagioni di canna da zucchero o nelle grotte nei paraggi; tra le più note, segnaliamo la Cueva Padre Nostro e la Cueva de Chicho. E c’è anche un luogo da film da poter visitare: il fiume Chavon, famoso per aver ospitato alcune scene di “Rambo”.
Bayahibe è inoltre il punto strategico anche per gite via mare: dal molo infatti partono ogni giorno i catamarani diretti verso le isolette che si stagliano all’orizzonte.
Stiamo per accompagnarti alla scoperta di una di loro…
Isola di Saona: piscine naturali e un pizzico di italianità
Eccoci arrivati in un luogo ricco di magia: l’isola di Saona, raggiungibile in circa mezz’ora di navigazione.
Anche se il via vai di persone è continuo, questo approdo fortunatamente continua ad essere un paradiso naturale dei Caraibi e – come tale – viene tutelato dal Parco Nazionale dell’Oriente di cui fa parte.
In effetti di “turistico” qui c’è poco: il paesaggio non è deturpato da costruzioni moderne poiché è vietato edificare e quindi quel che troverai saranno solo pittoresche casette in legno color pastello, appartenenti ai pescatori che vivono stabilmente (e da generazioni) in questa incantevole isola.
Ci sono diversi luoghi “simbolo” da ammirare assolutamente, a partire dalla piscina naturale più grande del mondo; con la giusta organizzazione, si potrebbe infatti passare qualche ora sulla spiaggia di Canto della Playa che, solitamente, non viene presa d’assalto dai turisti. A poca distanza dalla riva, ecco una lingua di candida sabbia farsi spazio tra i coralli bianchi: sembra quasi un atollo e invece è una piscina naturale. Fare il bagno qui è un sogno: come essere sospesi in una “bolla”, tanta è la trasparenza e purezza dell’acqua.
A fine giornata, una passeggiata nella città di Manu Quan (o Manu Juan) può essere una buona idea, magari per acquistare qualche souvenir frutto dell’artigianato locale o, arrivando un po’ prima, per visitare il centro di salvataggio delle tartarughe marine.
Cosa aspettarsi? Casette sul mare, sabbia soffice, palme e poco altro: è un luogo molto semplice e spartano che rende l’idea di quanto caparbiamente l’isola sappia resistere al turismo mordi e fuggi.
A titolo di curiosità, gli italiani qui sono sempre accolti con amicizia e calore perché l’isola pare proprio sia stata scoperta da Cristoforo Colombo: è stato lui a battezzarla “La Bella Savonese“. Da lì a poco, il nome si è modificato in Saona, da “Savona” appunto.
Le stelle marine tra Saona e Bayahibe
Non è ancora tutto: una delle caratteristiche più apprezzate del mare tra l’isola di Saona e Bayahibe è la presenza di stelle marine.
La ragione per cui questi luoghi, soprattutto negli ultimi anni, sono diventati così fotografati (o come si dice adesso – instagrammabili) è questa.
In un mare chiaro e cristallino, si scorgono perfettamente grandi stelle di color rosso acceso.
Sono ovunque, già a pochi metri dalla riva: la tentazione di ammirarle e di avvicinarsi è irrefrenabile!
Sono facilmente accessibili e infatti molte persone le sollevano dall’acqua per scattare foto ricordo.
Il nostro consiglio è di cercare di evitare di farlo perché, anche se grandi e apparentemente robuste, le stelle marine sono organismi viventi dal fragile equilibrio. Sarebbe giusto preservarle quanto più possibile, cercando di non calpestarle inavvertitamente, di non staccarne pezzi e di non manipolarle troppo fuori dall’acqua. D’altronde se questi posti sono così speciali e meravigliosi, il merito va alla potenza della natura: aiutiamola a mantenere intatta tanta bellezza!
Una serata rilassante e caraibica
Per terminare la giornata, nulla è meglio di un aperitivo o una cena al tramonto.
Si potrebbe tornare al faro di Bayahibe per un drink o magari per fare il pieno di “Vitamina R”… Non ne hai mai sentito parlare?!
Beh, qui è molto famosa perché i dominicani ne producono di ottima qualità: è il rum!
Le piantagioni di canna da zucchero sono fruttuose e regalano un sapore unico al distillato, sapientemente lavorato e poi utilizzato – al momento giusto, dopo adeguato riposo nelle botti di legno – per bevande inebrianti.
Il nostro consiglio è di lasciarsi guidare dal barman, per scoprire cocktail inediti: per esempio, potresti sorseggiare un Santo Libre… praticamente l’equivalente locale del Cuba Libre.
Anche i più classici Mojito e Piña Colada avranno un gusto particolare, tra balli caraibici e il dolce suono della risacca.
Per vivere con pienezza la scoperta di questi angoli di Repubblica Dominicana secondo noi è importante rivolgersi agli operatori locali giusti: quelli che, rispettando la natura e le tradizioni, possono accompagnarci in luoghi meno turistici, in punta di piedi.
Se anche a te piacerebbe vivere l’esperienza di scoprire la Repubblica Dominicana fuori dai soliti circuiti, contattaci: possiamo studiare percorsi e itinerari cuciti addosso alla tua voglia di avventura caraibica!
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